I libri sulla scena 2024

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La locandiera - A long play

prima assoluta
durata: 80 minuti ca.

da Carlo Goldoni
concerto teatrale con Mille e La Scapigliatura
ideazione e regia di Paolo Bignamini
drammaturgia e aiuto regia Giulia Asselta
direzione musicale La Scapigliatura
scene e costumi Anusc Castiglioni
disegno luci Pietro Bailo
grafica Mille
Centro Teatrale Bresciano
con il sostegno del festival I libri sulla scena di Friburgo
progetto Classici e scena oggi
a cura di Paola Ranzini – Institut Universitaire de France e Avignon Université

  • Lunedì 27 maggio, ore 18; FRIBURGO, Collège St-Michel, AULA CSM (Rue St-Pierre-Canisius 10, 1700 Fribourg)

Con La locandiera, nel 1752, Goldoni firma un manifesto di rivoluzione teatrale e con esso una delle più fortunate commedie nella storia del teatro, attestandone un ruolo decisivo nell’immaginario della nostra cultura.
Su Mirandolina è stato detto e realizzato molto, e numerose e celebri ne sono state, e tuttora ne sono, le interpreti e le chiavi di interpretazione. Tutta la nostra attenzione si è concentrata su di lei, tesa a cogliere, tra la vivacità, la forza e l’intelligenza del suo personaggio, la posta in gioco: «MIRANDOLINA: sperar di mettere al coperto il mio interesse e la mia reputazione, senza pregiudicare alla mia libertà».
«CAVALIERE: Non potreste per un poco lasciar di stirare? /MIRANDOLINA: Oh perdoni! Mi preme allestire questa biancheria per domani. / CAVALIERE: Vi preme dunque quella biancheria più di me? / MIRANDOLINA: Sicuro. (Stirando) […] Perché di questa biancheria me ne ho da servire, e di lei non posso far capitale di niente […]» .
In un mondo in cui si sta assistendo all’affermazione della nuova classe borghese, che mette al centro del suo sistema di valori il lavoro, c’è ancora spazio per l’amore e per la passione? E di che tipo di amore stiamo parlando?
La commedia brulica di topoi appartenenti all’era dell’amor cortese: quell’idea di amore non appare più così credibile, ma quasi ridicola, arrivando persino a diventar macchia di se stessa a tratti, nel medesimo modo in cui i personaggi intorno a Mirandolina si configurano come caricature di un’epoca che ormai sta scomparendo. Mirandolina si trova, pertanto, nella condizione vertiginosa di chi, per adeguare il passo al cambiamento del mondo in cui vuole vivere, dovrebbe lasciare indietro un mondo altrettanto grande. Si consuma un’incompatibilità, l’impossibilità di integrare due sistemi di valori in transizione opposta; emerge, allora, una necessaria esigenza di riposizionamento: che senso resta, che ruolo rimane per l’amore, con cui pure ci si trova a fare i conti?
Quello che Goldoni ci presenta come la descrizione di un gioco di seduzione sembra, dunque, suggerire molto di più: una crisi individuale – «vedo in pericolo la mia riputazione e la mia vita medesima» – che suona come il riverbero di un mondo che sta perdendo il suo equilibrio e che è prossimo al collasso. E se Mirandolina si fosse innamorata davvero del cavaliere misogino che seduce per sfida? A che cosa avrebbe dovuto rinunciare per seguire il suo sentimento e deviare dalla strada per lei già tracciata? Quali conseguenze avrebbe avuto per i simboli in gioco – le classi sociali, le questioni di genere, la storia stessa della convenzione teatrale – rompere lo schema della commedia?

Ne “La locandiera – A long play” Mirandolina racconta la sua storia prendendo in prestito le canzoni d’amore della tradizione cantautorale italiana, rivisitate in chiave contemporanea e innestate, senza soluzione di continuità, nella drammaturgia goldoniana. Un viaggio nella musica e nelle parole che trasfigura il testo di Goldoni, esacerbando le dinamiche sentimentali della commedia e mettendone in evidenza il cortocircuito di fondo.
Paolo Bignamini dirige, in questo inedito percorso, un trio musicale di eccellenza: la cantautrice Mille (Premio della Critica Musicultura 2021) e il duo La Scapigliatura (Targa Tenco nel 2015 come migliore opera prima). La drammaturgia è a cura di Giulia Asselta (Premio Giovanni Testori 2023).