di Paolo Trotti, Simona Migliori e Giuseppe Adduci
con Stefano Annoni
Regia: Paolo Trotti
Produzione Teatro Linguaggicreativi e Artevox Teatro
“…Fatela davvero anche voi una radio, come ho fatto io.
Assordiamo i potenti, la rivoluzione si fa anche a canzoni, spariamole a
tutto volume, incrociamole. “Questa chitarra ammazza i fascisti” c’era
scritto sulla chitarra di Woody Gutrie.
Ecco, questa radio, queste radio, le radio di Terrasini, di Palermo, del
mondo ammazzano i mafiosi se suonano la stessa musica.”
Peppino Impastato
Aut è un viaggio di un treno fantasma, un treno che corre su quelle rotaie che saranno la tomba di Peppino. Lui è seduto su quel treno e dal finestrino vede passare la sua vita. Vita che era lotta e politica.
Il treno e la radio diventano teatro per raccontare la sua storia. Peppino si racconta dal microfono di radio AUT e sbeffeggia, urla, canta, sputa parole e piange tutta la rabbia e la vergogna per la sua terra corrotta e malata di mafia.
Abbiamo utilizzato le sue parole, abbiamo rubato dai classici e abbiamo scritto cose nuove. Dissacrando il mito, lo abbiamo immaginato, oggi, a condurre un suo one-man show. Lui stesso usava il teatro e spesso lo definisce uno tra i momenti più riusciti della sua attività.
Siamo andati proprio nella sua Cinisi a presentare questo lavoro. Abbiamo camminato con i suoi amici, siamo entrati nella sua casa, abbiamo mangiato con il fratello, abbiamo visto aprirsi le porte di casa Badalamenti. Ed è con questo negli occhi e nel cuore che ora portiamo in giro questo lavoro.